Il presidente Donald Trump ha annunciato la sua intenzione di firmare un ordine esecutivo “to ensure that all precious babies born alive, no matter their circumstances, receive the medical care that they deserve”. L’annuncio è stato dato dal Presidente Trump il 23 settembre 2020 in un video discorso durante la National Catholic Prayer Breakfast.
L’Ordine esecutivo Born-Alive garantirà che gli ospedali che ricevono finanziamenti federali “abbiano l’obbligo di far rispettare determinate leggi che garantiscono lo screening medico e il trattamento appropriato a ogni paziente, compresi i bambini. Questo dovrebbe essere ovvio, ma sfortunatamente alcuni ospedali non rispettano tale obbligo” - ha precisato Jennie Bradley Licther, una delle assistenti del Presidente – “ogni genitore e ogni membro del personale ospedaliero sappia come presentare un reclamo se pensano di assistere ad una violazione” delle leggi che proteggono le cure di questi pazienti.
Lichter aggiunge che si cercherà “ogni opportunità per aumentare i finanziamenti per la ricerca neonatale che aumenterebbe i tassi di sopravvivenza per i bambini nati in vari tipi di disagio medico e la formazione per professionisti medici su come trattare i bambini nati in queste circostanze”.
E’ ipotizzabile che l’ordine esecutivo rispecchierà il Born-Alive Abortion Survivors Protection Act, un disegno di legge che permette ai neonati sopravvissuti all’aborto di ricevere le cure mediche appropriate. In una recente lettera ai leader pro-vita, Trump si è impegnato a far sì che il Born-Alive Abortion Survivors Protection Act diventi legge appena verra rieletto per il suo secondo mandato.
Il Born-Alive Abortion Survivors Protection Act è stato introdotto dal senatore Ben Sasse che ha dichiarato: «Questo è una affermazione elementare: ogni bambino merita una possibilità di combattere. Sia che sia nato in una terapia intensiva neonatale all’avanguardia o in una clinica per aborti in un centro commerciale, questi bambini meritano cure mediche e dignità»
Nel 2002 il Congresso Americano ha approvato il Born-Alive Infants Protection Act, che impone pieni diritti legali per i bambini «nati vivi in qualsiasi fase dello sviluppo». La legge riconosce che un bambino nato vivo da un aborto fallito è una persona giuridica, ma non impone la fornitura di cure mediche adeguate.
Ricordiamo che in alcuni degli Stati dell’America del Nord è possibile abortire nel secondo e anche nel terzo trimestre di gravidanza e che, spesso, in questi aborti tardivi, il bambino sopravvive all’aborto per morire poco dopo in quanto non viene assistito. Nel passato, ci sono stati vari tentativi di introdurre il Born-Alive Infant Protection Act al Congresso, ma non è mai diventato legge.
Condividiamo l’affermazione del Presidente Trump in base alla quale il suo è un impegno morale per difendere il sacro diritto alla vita. Un bambino è tale già dai primi attimi di vita e se la società civile ha stabilito di tutelare il diritto della madre ad abortire, questo diritto non può non trovare il suo limite nella tutela della salute di un bambino sopravvissuto all’aborto. Un bambino è una persona da tutelare ed amare e se i genitori naturali non hanno o non vogliono occuparsene, il bambino stesso ha diritto ad essere curato dallo Stato e poi di trovare una nuova famiglia attraverso i percorsi di adozione o di cura in strutture caritatevoli. Le cure sanitarie rese in favore di un bambino “nato vivo”, dopo un tentativo di aborto, sono fondamentali anche per mantenere l’umanità dell’uomo moderno.
Per visualizzare il documento originale clicca qui: Executive Order on Protecting Vulnerable Newborn and Infant Children - White House
A cura dell'Avv. Maria Capozza